Volodine è tornato e lo ha fatto in gran stile, con un libro caldo, torbido, che avvolge anzi stringe e ti mette all’angolo.
Non riesci a staccartene e inesorabilmente diventi l’oscurità di Mevlidò, ma anche la sua ombra.
Insomma non c’è limite alla bellezza e Volodine e il suo romanzo ne sono la prova.