I Giovannetti sono una famiglia felice. O forse lo sembrano soltanto?
Si sa, a volte l’apparente felicità è direttamente proporzionale alla quantità di polvere accumulata sotto il tappeto.
I giudizi sospesi mette in scena con rara potenza venticinque anni della storia di una famiglia, indagata nelle sue dinamiche più autentiche e nascoste.
Una narrazione robusta e strutturata, in fitto dialogo con la tradizione del grande romanzo americano; una scrittura splendida:
luminosa, generosa, mossa, capace di accendere il coinvolgimento del lettore.
Viene spontaneo chiamare per nome i personaggi di Dai Pra’, e una volta chiuso il libro ci mancano.
Sono cambiati rispetto a come li avevamo incontrati all’inizio: sono cresciuti? Sono feriti?
Entrambe le cose, come succede a tutti.
E pensiamo a loro con la stessa dolce malinconia, con lo stesso senso di famigliarità e di scoperta nella distanza con cui rievocheremmo dei compagni di scuola.