Spiaggia di Castelporziano, luglio ’79.
Durante il Festival dei poeti due militanti delle Br vengono arrestati in una sparatoria.
Uno dei due, Jacopo Varega riesce a scappare dall’ospedale in cui è stato ricoverato,
e a Roma si apre la più grande caccia all’uomo dai tempi del rapimento Moro.
Pochi giorni dopo la giornalista televisiva Ornella Gianca riceve una telefonata:
dal suo nascondiglio in un appartamento disabitato della periferia romana,
Varega ha deciso di rivelare il nome di chi lo ha tradito e di raccontare, davanti a una telecamera,
il decennio dell’odio, iniziato il 12 dicembre del 1969 con la strage di piazza Fontana a Milano.
Con il ritmo serrato di un thriller, tra snodi storici e intrecci sentimentali, entriamo nella mente del brigatista per indagare le ragioni che spinsero un gruppo di giovani a imbracciare le armi e uccidere. Questa è la storia della caccia ai brigatisti da parte degli uomini del generale Dalla Chiesa, ed è la storia dell’Italia.
L’Italia eversiva delle stragi e della strategia della tensione; l’Italia della cacciata di Lama dall’università, dei poliziotteschi, dell’epidemia di colera a Napoli e della diffusione dell’eroina. L’Italia di Aldo Moro, del commissario Calabresi, di Indro Montanelli e Gian Maria Volonté.
Un paese in cui la verità è sempre stata una contraddizione, un intrigo internazionale, ma anche una questione privata.