Alba de Céspedes diventa qui a sua volta protagonista di un romanzo che è anche una riflessione sul senso della scrittura come eredità di una vita.
Alba sapeva che i tedeschi, arrivando nelle case per una rappresaglia, massacravano sempre gli uomini; le donne talvolta venivano risparmiate. Le era parsa, a sentirlo, una tremenda umiliazione, un affronto definitivo, e lo aveva detto a Franco: «Se ci prendono e pensano di lasciarmi viva perché sono una donna mi metto a urlare che mi fanno schifo fin quando non mi zittiscono i proiettili».
«Con Dalla parte di Alba Michela Monferrini trasforma il racconto di una vita in un romanzo vibrante». – Ritanna Armeni
«Monferrini con questo libro compie la magia di ricreare la voce della scrittrice, rendendola viva e presente». – Sandra Petrignani
Un’anziana scrittrice riceve nel suo appartamento parigino una studentessa di Lettere e nel dialogo con lei riaccende le stanze dell’infanzia, le avventure della giovinezza, le pagine della maturità.
Figlia di un diplomatico cubano e di un’ammirata donna della borghesia romana, Alba de Céspedes ha trascorso una vita in bilico tra continenti e rivoluzioni, all’inseguimento dei suoi genitori, alla ricerca dei suoi personaggi, alla conquista di una stanza tutta per sé per dedicarsi a ciò a cui si sentiva destinata fin da bambina: scrivere, scrivere, scrivere.
Carica di storia — il nonno, poeta e combattente, è stato il primo presidente in armi di Cuba — ha attraversato il Novecento in prima persona,
prestando la voce alla Resistenza e il cuore a uomini che non potevano capirla fino in fondo.
Intrecciati a zie e maggiordomi, amanti e conoscenti, amici e cartomanti, fanno la loro comparsa tra le righe Natalia Ginzburg e Simone de Beauvoir, Thomas Mann e Fidel Castro, Benedetto Croce e Italo Calvino, ma soprattutto le ombre letterarie dei suoi personaggi femminili.
Alba de Céspedes diventa qui a sua volta protagonista di un romanzo che è anche una riflessione sul senso della scrittura come eredità di una vita.